Certificazione Colline del Prosecco – Omissioni ed errori nei documenti degli esperti

Certificazione Colline del Prosecco – Omissioni ed errori nei documenti degli esperti

Continua la lotta di comitati, associazioni e cittadini contro il distretto tossico del Prosecco Veneto che si vorrebbe anche fregiare del marchio Unesco. European Consumers partecipa attivamente a tutte le iniziative delle realtà attive a livello locale per la tutela del territorio e contribuisce alla diffusione di giusta informazione su uno dei esempi più eclatanti di disastro ambientale conseguente al suicida primato dell’economia sull’ecologia.

Gentili interlocutori,

il caso Colline del prosecco Conegliano Valdobbiadene verrà discusso ai primi di luglio 2019 a Baku (Azerbaijan) da parte del World Heritage Commettee UNESCO composto da rappresentanze di Stati scelti dall’UNESCO, col compito di iscrivere o bocciare definitivamente, o rinviare, la candidatura dei siti, valutati in precedenza da una commissione “tecnica” ICOMOS.

1 – Mentre l’anno scorso le Colline prosecco Conegliano Valdobbiadene avevano ricevuto unavalutazione negativa, quest’anno la valutazione ICOMOS è stata positiva, ma presenta 15 raccomandazioni (più che altro ammonizioni) molto pesanti, da risolvere dopo l’eventuale promozione del WH Commettee (vedi ALLEGATO: UNESCO – WHC-19/43.COM/INF.8B1 UNESCO – whc19-43com-inf8B1.Add-en – ICOMOS Addendum 2019 Colline prosecco Evaluations of Nominations cultural and mixed properties – 6.2019

Sono completamente assenti dal documento ICOMOS le parole “PESTICIDE” e “POLLUTION”, come se certificare “culturalmente” il sito con la fotografia del paesaggio e qualche accenno frammentario  alla storia recente della monocoltura viticola, ormai “industrializzata”, eliminasse i forti disagi della popolazione residente ed i pericolosi inquinamenti della chimica di sintesi, che investe tutti i beni  ambientali, nell’interesse lucrativo di una piccola minoranza  della popolazione.

2 – Il Centro WH UNESCO di Parigi, nel suo documento di accompagnamento (vedi UNESCO – whc19-43com-8B-Add-en – ICOMOS summary draft 2019 for WH Commettee decisions – 6.2019), ha completamente appoggiato e adottato la posizione ICOMOS, mantenendo 14 delle 15 raccomandazioni originarie di ICOMOS, e omettendo proprio l’ultima che recita testualmente “o) Ensuring that all major projects that could impact on the property are communicated to the World Heritage Centre in line with Paragraph 172 of the Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention;” (traduzione: o) Garantire che tutti i principali progetti che potrebbero avere un impatto sulla proprietà sia comunicata al patrimonio mondiale WH Centre  in linea con l’articolo 172 delle Linee Guida Operative per l’implementazione della Convenzione World Heritage UNESCO).

Eliminare questa 15^ raccomandazione significa da una parte auto-deresponsabilizzarsi come Centro WH di Parigi e dall’altra perdere il controllo sulla gestione delle più importanti realizzazioni  previste dalle  altre 14 raccomandazioni dell’ICOMOS.

Questa mancanza di controllo sarebbe inaccettabile in qualsiasi Sistema di Gestione della Qualità perché contraddice il principio del miglioramento continuo, come viene previsto, per esempio, negli Standard internazionali dei Sistemi di Qualità:  ISO9000, ISO14000, EMAS, e nel Regolamento europeo di produzione biologica n. 848/2018,  che sarà implementato il 1.1.2021 (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32018R0848).

Iscrivere un sito prima che i suoi problemi fondamentali siano risolti, crea una cattiva immagine e fa perdere credibilità all’UNESCO.

Inoltre gli Stati, liberi dal controllo finale del WH Centre, sono poco incentivati a spendere per realizzare  compiutamente le raccomandazioni ICOMOS.

Come si è già verificato in passato, certificare in questo modo, da parte del WH Centre di Parigi, senza controllare che le raccomandazioni vengano realizzate, produce molti problemi all’UNESCO stesso, problemi che comunque dovranno essere risolti in futuro.

3 – Anche se i giornali locali (vedi: UNESCO – Intervista ad Agnoletti coordinatore progetto colline prosecco – Unesco, giusta la scelta di puntare sul paesaggio – Il Gazzettino 9.6.2019) celebrano con grande enfasi questa valutazione positiva, va chiarito che il sito Colline prosecco non è stato accettato con codice “I” cioè “Inscribe” (cioè iscrivi), come afferma il coordinatore progetto Colline prosecco Mauro Agnoletti, ma la valutazione è stata lasciata ancora aperta (vedi pag. 51 dell’ALLEGATO UNESCO – whc19-43com-8B-Add-en – ICOMOS summary draft 2019 for WH Commettee decisions – 6.2019).

4 – La Commissione ICOMOS UNESCO, che per questa seconda valutazione non ha effettuato sopralluoghi sul campo, ha la notevole responsabilità di aver ignorato i gravi disagi dei residenti e la scarsa tutela della salute e della biodiversità.

I cittadini, che nel corso degli ultimi anni hanno più volte manifestato con assemblee pubbliche, sit-in, marce e cortei contro l’uso dei pesticidi di sintesi, potrebbero questa volta, prima della data della riunione del WH Commettee dedicata alle Colline del prosecco,  indirizzare un’azione di protesta verso la Sede nazionale UNESCO di Venezia.

In questa situazione, l’invito a coinvolgere le popolazioni, contenuto nella raccomandazione: “m) Enhancing the involvement of local communities in the development….,” (traduzione: Migliorare il coinvolgimento delle comunità locali nello sviluppo ….”) risulta essere una presa in giro, tanto è vero che anche alcune organizzazioni ambientaliste, che all’inizio collaboravano, sono state poi escluse dalla progettazione e ben 39 di esse, tra cui PAN Italia, il WW locale, Legambiente, Comitato marcia stop pesticidi, Colli puri, etc, si sono ora schierate formalmente contro la certificazione delle Colline del prosecco.

È incredibile che il governatore Luca Zaia ripeta da anni che il futuro è biologico e che anche l’altro ieri abbia affermato: “Ora vigneti senza chimica” (vedi fondo pagina dell’ALLEGATO: UNESCO – Intervista ad Agnoletti coordinatore progetto colline prosecco – Unesco, giusta la scelta di puntare sul paesaggio – Il Gazzettino 9.6.2019).

Quando? Se nei vari documenti UNESCO non si utilizza neanche una volta la parola pesticida o inquinamento? Quando? Se nelle Linee guida regionali e nei Regolamenti di Polizia Rurale comunali non è stato mai inserito il Processo di produzione biologica, ma c’è solo quello che utilizza pesticidi chimici di sintesi?

Cordiali saluti Gianluigi Salvador del direttivo PAN Italia (Pesticides Action Network)

t. 0438.894072

Monocoltura DOCG. Una devastante grande opera. link: http://youtu.be/_pVQ6uszWWA HARD PESTEXIT: Stop a TUTTI i pesticidi di sintesi link: http://andiamoavantitornandoindietro.jimdo.com

Per leggere gli altri articoli sul Prosecco pubblicati da European Consumers:

https://www.europeanconsumers.it/tag/prosecco/

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