Sosteniamo la diffida di Eliana per bloccare il taglio degli olivi secolari nel Salento
La catastrofe ambientale causata dalla Truffa Xylella continua nella sua assurdità. Per quanto anche i dati recenti hanno dimostrato che la batteriosi è solo un sintomo di degrado ambientale e gestionale, anche le recenti mosse governative sembrano garantire la continuità di un regime di deroghe distruttive. Le azioni per “debellare” il batterio e poi “controllarlo” hanno ulteriormente danneggiato un territorio come il leccese, già gravemente artificializzato e contaminato dal massiccio uso di diserbanti e altre porcherie chimiche.
Con la firma del Presidente della Repubblica Mattarella il Decreto Emergenze diventa realtà. Ora gli agricoltori hanno la libertà di espiantare e reimpiantare. Dopo l’omicidio di 4 milioni di olivi, per la maggior parte portatori di germoplasmi locali e assolutamente vivi, altri trenta milioni sono destinati ad essere uccisi e distrutti (https://www.italiaolivicola.it/news/comunicati-stampa/xylella-lo-studio-4-milioni-di-alberi-morti-e-improduttivi-50mila-ettari-desertificati-perso-il-10-dellolio-italiano/). Il connubio tra poteri occulti e politici e la scienza marcia al servizio del mercato sta producendo l’ennesima tragedia ecologica e agricola.
La diffida presentata da Eliana Fanelli contro il “Servizio Fitosanitario della Regione Puglia” ricorda “Che ai sensi della UE/2015/789 si definisce zona infetta la zona in cui il batterio è insediato e non è possibile eradicarlo. In questa zona la decisione non fissa nessun obbligo di eliminare le piante infette”.
Inoltre il comma 5 dell’ art. 8 della Legge Regionale 29 marzo 2017 n. 4[1] testualmente recita:
“Poiché la Regione Puglia intende proteggere l’inestimabile pregio culturale e paesaggistico dei propri ulivi monumentali, in deroga a quanto disposto nella presente legge, non si procede alla rimozione degli alberi di cui all’articolo 2 della legge regionale 4 giugno 2007, n. 14 (Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia) bensì si adottano misure di isolamento delle piante dal relativo contesto.
La Giunta regionale promuove tutte le iniziative volte ad aggiornare l’elenco degli ulivi e degli uliveti monumentali di cui all’articolo 5 della l.r. 14/2007; a tal fine provvederà a inviare, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un’apposita richiesta a tutti i comuni della Regione contenente l’invito a segnalare l’elenco di tutti gli ulivi monumentali presenti sul territorio comunale. I comuni sono tenuti a dare risposta entro trenta giorni dal ricevimento dell’invito. In caso di mancata risposta o di risposta incompleta, la Regione provvederà in via sostitutiva al rilevamento degli ulivi monumentali presenti sul territorio del comune inottemperante, addebitando al comune stesso le spese sostenute.”
Per cui si chiede al competente Servizio Fitosanitario di “sospendere qualsiasi attività di eradicazione/movimentazione degli alberi di ulivo nell’intera Provincia di Lecce, di Brindisi, ai seguenti comuni della Provincia di Taranto: Taranto, Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Rocca Forzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Torricella, e al comune di Locorotondo della Provincia di Bari” al fine di effettuare una reale ricognizione degli alberi di ulivo avente i requisiti di monumentalità poiché nella zona infetta gli abbattimenti non sono più obbligatori.
Al fine di tutelare il paesaggio degli ulivi monumentali di Puglia, così come previsto dalla Legge Regionale della Puglia n. 14 del 4 giugno 2007 e dalla legge regionale n.4 del 2017 nel quale si indica che il CENSIMENTO degli ulivi monumentali diviene di competenza della Regione Puglia in caso di inottemperanza dei comuni pugliesi, invitati ad aggiornare l’elenco degli ulivi monumentali presenti sul proprio territorio nell’arco di 30 giorni a partire dalla pubblicazione della legge”.
Si ricorda che dai dati in proprio possesso European Consumers ritiene la questione Xylella una vera e propria truffa ai danni del territorio e della stessa salute umana. Gli stessi dati statistici dimostrano che si tratta di una normale batteriosi[2] che regredisce in presenza di buone pratiche agricole, opportuna scelta delle varietà, rispetto dell’ecologia del suolo e può essere contrastata con metodi biologici a basso impatto.
Ricordiamo a tal proposito che il 21 maggio 2019 è stato approvato il decreto del Ministero della Salute che consente l’utilizzo su olivo del prodotto fitosanitario a base di olio essenziale di arancio dolce, il PREV-AM PLUS. Il prodotto, autorizzato sino al 18 settembre 2019, può essere utilizzato con il limite massimo di 2 trattamenti in regime di agricoltura biologica, ma con divieto di impiego durante la fioritura, nella lotta alla “sputacchina”.
Continueremo le nostre iniziative, in sinergia con comitati, cittadini e associazioni locali, per la difesa del territorio e la valorizzazione ovunque e comunque delle tecniche agroecologiche.
Per leggere gli altri articoli di European Consumers sull’argomento:
https://www.europeanconsumers.it/tag/xylella/
[1] LEGGE REGIONALE 29 marzo 2017, n. 4 “Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della regione Puglia”
http://www.regione.puglia.it/documents/10192/9266136/LR_4_2017.pdf
[2] Xylella, un batterio raro e statisticamente ininfluente.
https://www.europeanconsumers.it/2019/05/05/xylella-un-batterio-raro-e-statisticamente-ininfluente/
truffa xylella
Tagliatevi le palle
Con chi ce l’hai e perchè?
Penso che oggi la cosa più importante per “abbattere il muro”, sia in primis informare i cittadini, e ragionare sui numeri di analisi scientifiche. Più persone vengono informate e indotte a ragionare sui numeri reali, più si sarà fatto qualcosa per il futuro. Nel Salento, occorre dimostrare come il biologico possa invertire la tendenza di un suolo compromesso da decenni di pratiche chimiche. Più persone riusciamo a informare e coinvolgere e meglio è.
Ad maiora
Giù le mani dalla biodiversità del nostro territorio.