AstraZeneca. Una partnership sino-americana per il complesso militare-farmacologico

AstraZeneca. Una partnership sino-americana per il complesso militare-farmacologico

I vaccini attualmente in sperimentazione contro Sars-Cov-2 sono sostenuti[1] dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations[2], Alleanza orientata ai vaccini contro le malattie infettive emergenti e creata a Davos nel 2015 con il supporto finanziario di Bill&Melinda Gates Foundation e di altri enti sovranazionali e nazionali. Le piattaforme vaccinali su cui si lavora sono le più varie dalle sostanze a base di mRNA ai vaccini vettoriali.

Per i nuovi vaccini i tempi e le modalità della sperimentazione sono stati ristretti per cui non è possibile parlare di sicurezza relativamente all’inoculazione di queste sostanze negli esseri umani.

Ad esempio per gli studi preclinici sono stati aboliti i test di reinfezione sulla vaccinazione negli animali ma a sottostimare ulteriormente l’incidenza delle reazioni avverse  sta contribuendo anche l’ultima linea guida OMS del 2013 in base alla quale i produttori non sono più tenuti a segnalare alle agenzie regolatorie  nuove reazioni avverse AEFI che vengono rilevate durante la farmacovigilanza post-marketing se non sono già state riscontrate durante la fase clinica di registrazione o per le quali la letteratura scientifica ha stabilito la mancanza del nesso causale (es. nesso autismo/vaccini). Anche i tempi di osservazione sono molto ridotti (7-15 gg), così come i campioni di popolazione coinvolti[3].

Attualmente i vaccini in sperimentazione sono:

  • Vaccini inattivati: utilizzano il virus ucciso e vengono usati per l’Epatite A, l’Influenza, la Polio, la Rabbia. È usato contro Covid-19 dai cinesi Sinovac e Sinopharma, dall’Indiana Bharat Biotech
  • Vaccini vivi attenuati: utilizzano il virus depotenziato o indebolito. Possono avere effetti avversi nelle persone con un sistema immunitario debole. Hanno bisogno di essere trasportati e mantenuti a basse temperature. Vengono usati per le malattie esantematiche come Morbillo, Parotite, Rosolia (vaccino trivalente),Varicella ma anche Rotavirus, Vaiolo e Febbre gialla. Contro Covid-19 è usato da Codagenix (COVI-VAC)
  • Vaccini a RNA messaggero (mRNA): sono vaccini moderni e producono proteine per innescare una risposta immunitaria. Hanno tempi di produzione moto brevi in quanto non contengono virus vivi. Attualmente vengono usati solo per contrastare il Covid-19 da Moderna, Curevac, Pfizer BioNTech, Fosun Pharma (Cina)
  • Vaccini subunità, ricombinanti, polisaccaridi e coniugati: usano parti di un germe. Sono usati per Malattia da Hib, Epatite B, Papilloma, Tosse convulsa, Malattia da Pneumococco, Malattia meningococcica, Herpes zoster. Contro il Covid-19 viene usato da Novavax e AdaptVac
  • Vaccini tossoidi: usano la tossina prodotta dal germe che causa una malattia. La risposta immunitaria è indirizzata alla tossina, non al germe. È usata per Difterite e Tetano
  • Vaccini virali vettoriali: usano una versione modificata di un virus diverso come vettore per fornire protezione. Sono stati impiegati come vettori i virus della stomatite vescicolare, del morbillo e l’adenovirus che provoca raffreddore comune. Proprio l’adenovirus viene usato per alcuni vaccini contro il Covid-19[4][5] come Themis Bioscience dell’Università di Pittsburg, AstraZeneca, Sputnik

In Italia per il pubblico impiego è in corso di somministrazione AstraZeneca di Oxford composto da un adenovirus (una versione indebolita di un comune virus del raffreddore) di scimpanzè. L’adenovirus è il ‘vettore’ geneticamente modificato affinchè l’antigene della proteina S (Spike) del SARS-CoV-2 sia trasportato all’interno delle cellule del sistema immunitario.

La conferma sulla sicurezza della sostanza vaccinale AstraZeneca avverrà solo nel 2024, come si può leggere nello schema in basso tratto da EMA:

Una alleanza scientifico/militare 

La ricerca nel campo dei vaccini coinvolge sia il pubblico che il privato. AstraZeneca divulga in aprile 2020 un paper[6] in cui afferma di aver avviato una partnership con DARPA, Defense Advanced Research Projects Agency, l’agenzia statunitense votata alla ricerca scientifica nel campo della difesa militare. La partecipazione al programma Pandemic Preparedness Platform (P3) ha permesso di unire le forze con il mondo accademico e il governo con l’obiettivo di identificare gli anticorpi monoclonali che hanno il compito di riconoscere e neutralizzare il virus Sars-Cov-2 e diminuire l’impatto del Covid-19. Allo scopo sono stati ingaggiati più di 50 esperti con diversi profili di specializzazione nel campo bio-farmaceutico uniti nel comune intento di scoprire in meno di 60 giorni una potenziale terapia per influenza di tipo A e accelerare i tempi nella lotta al Covid-19.

Il progetto si caratterizza per una sinergia sino-americana, in barba ad ogni preconcetto geopolitico e in continuità con il progetto che ha reso possibile la creazione di un virus SARS/MERS polmonare dal potenziale pandemico per gli esseri umani[7]. Alla ricerca partecipa anche la Chinese Academy of Sciences, collegata al Wuhan Institute of Virology[8] e il Vanderbilt University Medical Center[9] che forniscono ad AstraZeneca le sequenze genetiche per gli anticorpi sintetizzati in laboratorio e che mimano gli anticorpi naturali contro Sars-Cov-2 per ulteriori valutazioni in vitro e in silico. Il coinvolgimento di DARPA e dell’Istituto di Virologia di Wuhan fa intuire, quindi, collaborazioni  a livello militare e di intelligence. Ulteriori contributi provengono dallo United States Army Medical Research Institute of Infectious Disease (USAMRIID) e dalla School of Medicine dell’Università del Maryland. Le potenziali sorgenti di anticorpi che la relazione del 20 aprile 2020 si propone di esplorare sono di tre tipi: pazienti guariti dal Covid-19, topi umanizzati immunizzati e tecniche di laboratorio come la phage display che usa dei batteriofagi  (virus che infettano batteri) per studiare le interazioni tra proteine e DNA.

Cosa contiene il vaccino AstraZeneca 

Il vaccino immesso sul mercato è una sostanza virale vettoriale, la stessa tecnologia usata per ChAdOx1 e Sputnik. Sono vaccini di ultima generazione ottenuti da DNA ricombinante. È anche presente del DNA umano, elemento che può indurre nel medio e lungo termine malattie autoimmuni. In particolare si tratta di cellule embrionali renali umane geneticamente modificate (HEK)293 mediante tecnologia a DNA ricombinante.

L’uso di queste sostanze in quanto ‘vaccini’ richiede che il vettore sia difettivo cioè incapace di integrarsi nel DNA o di infettare le cellule. Ma ottenere questo ‘comportamento’ implica passaggi estremamente delicati da parte del produttore il quale deve essere in grado di garantire la massima sicurezza del prodotto che smercia.

Non è un mistero, dopotutto, che la genetica di sintesi non sia priva di rischi. Può, tra le altre cose, indurre reazioni allergiche ma anche stimolare una resistenza agli antibiotici in quanto vengono utilizzati come ‘marcatori selezionabili’, cioè che servono ad identificare le cellule che hanno assorbito geni estranei e che rimangono funzionanti anche negli alimenti geneticamente modificati[10].

Dunque le agenzie regolatorie dovrebbero far uscire dalla loro torre d’avorio maggiori informazioni: il rischio che il vettore si integri nel DNA non è da escludersi. Una possibilità che può, tra l’altro, favorire la diffusione della malattia anziché inibirla come, invece, propagandato. Infatti al vettore viene aggiunto il frammento di virus SARS-CoV-2 che appartiene alla proteina Spike, ovvero la proteina che si lega al recettore cellulare chiamato ACE2 e che in caso di infezione viene attaccata dagli anticorpi. Gli anticorpi di questa nuova generazione di vaccino non sono altamente specifici e questo espone il vaccinato alla patologia del ‘peccato antigenico originale’ (il sistema immunitario riconosce la prima malattia cui è stato esposto ma non le varianti) e del potenziamento dipendente dell’anticorpo.

Non meno grave sia sotto il profilo etico che della sicurezza, anche il fatto che il vettore ingegnerizzato viene propagato attraverso linee cellulari immortalizzate umane.

Sarà il caso di soffermarsi su questo elemento.

Le linee cellulari immortalizzate sono cellule derivate da tumori oppure cellule che hanno subito una trasformazione oncogena ovvero una modificazione genetica che le rende capaci di crescere  indefinitamente. Di queste cellule se ne fa un uso sperimentale da decenni: si clonano singole cellule allo scopo di modificarne e studiare il comportamento. Sono cellule che hanno anche la proprietà di cambiare.

L’origine di queste cellule è sconcertante per la leggerezza e la totale illegittimità attraverso cui sono state prelevate ed usate nel corso degli anni [11] [12]. Non tutte le cellule sono immortali: la maggior parte di loro continua, si, a dividersi ma alla fine smettono e muoiono in quanto le estremità dei cromosomi di cui le cellule si compongono, i telomeri, dopo una serie di divisioni finiscono per diventare troppo corti e così la cellula muore[13].

Non le cellule HEK293 o HeLa. Dalla stessa EMA, Agenzia del Farmaco Europea, sappiamo che tra le componenti dei vaccini AstraZeneca e ChAdOx1, praticamente equiparati in quanto identici[14], vi sono proprio queste cellule. Il nome deriva da Henrietta Lacks, una trentenne di colore di Baltimora ricoverata presso la clinica universitaria della Johns Hopkins University nel gennaio 1951 per una emorragia causata da cancro alla cervice dell’utero. Malgrado le cure, le cellule tumorali si rivelarono talmente aggressive che la giovane morì dopo pochi mesi. Durante il ricovero fu sottoposta ad una biopsia e furono prelevati dei campioni di cellule, sia dal tessuto malato che da quello sano, usate a scopo di ricerca senza il suo consenso o senza che ne fosse informata.

I ricercatori si resero conto che le cellule tumorali prelevate da questa paziente continuavano a moltiplicarsi in coltura al contrario di precedenti campioni esaminati. Il segreto dell’eterna giovinezza (e aggressività) di queste cellule sta in un enzima che ricostruisce ogni volta i telomeri, la telomerasi[15] [16]. Si trattava delle prime cellule immortalizzate e oggi continuano ancora a proliferare e ad essere usate nell’industria cosmetica, nella ricerca sulle radiazioni, nell’industria dei vaccini. Prima di allora, la Scienza non sapeva dell’esistenza di cellule in grado di replicarsi all’infinito e con tale abbondanza. Le cellule HeLa hanno spesso avuto un comportamento sorprendente arrivando a contaminare anche altre colture cellulari, tale la loro ‘selvaggia’ aggressività. In tempi abbastanza recenti è stato verificato che circa il 20-36% delle linee cellulari che gli scienziati hanno osservato erano contaminate o non correttamente identificate[17]. Si tratta di centinaia di milioni di dollari spesi in ricerca, di decine di migliaia di articoli scientifici diffusi sulla base di convinzioni inesatte: un dato che fa riflettere in merito all’affidabilità delle informazioni scientifiche in nostro possesso e che dovrebbe farci recedere dalla incrollabile fiducia nei risultati della cosiddetta ‘comunità scientifica’ presentata come un inattaccabile e incontestabile monolite[18].

Queste cellule vengono usate e coltivate in laboratorio in modo da comprendere il comportamento delle cellule umane al di fuori del corpo umano. Dagli anni 50 le cellule HeLa o HeK vengono utilizzate per il vaccino contro la Polio, ad esempio. Ed oggi sono in prima linea nella ricerca dei vaccini contro l’infezione da SARS-CoV-2. Lo studio[19] [20] che ha identificato l’infettività del virus del Covid-19 negli esseri umani, ha fatto uso di tecnologie nuove impiegando le sempreverdi cellule HeLa. Ma gli scienziati hanno scoperto che il virus non riusciva ad infettare queste cellule, un fatto che li ha portati a cercare di capire quale fosse la ‘chiave’ capace di far entrare il virus nelle cellule. Dunque avendo osservato che alcuni tipi di Coronavirus usavano a questo scopo una molecola chiamata ACE2 (angiotensina), hanno ingegnerizzato le cellule HeLa in modo che potessero riconoscere la molecola ACE2 e riuscendo finalmente nell’intento. In pratica le cellule umane HeLa, così ingegnerizzate, possono essere infettate dal Virus SARS-CoV-2 grazie al recettore ACE2 che funge da vera e propria chiave per qualsiasi particella di SARS-CoV-2. Una volta entrata, la particella potrà replicarsi causando la malattia da Coronavirus[21].

Fonte: https://sitn.hms.harvard.edu/flash/2020/vessels-for-collective-progress-the-use-of-hela-cells-in-covid-19-research/

Come si può notare nell’immagine, le cellule HeLa non dispongono in natura di recettori per il Coronavirus SARS-CoV-2, dunque il virus, anche se entra in contatto con esse, viene, di fatto, ignorato. A meno che non intervenga l’ingegneria genetica, così come avvenuto.

A fronte della caparbietà dimostrata da alcuni segmenti della Scienza, è il caso di osservare come ci si sia spinti oltre il consentito nella sperimentazione. Anche perché queste linee cellulari immortalizzate umane (DNA cancerogeno e virus avventizi cancerogeni) sono potenzialmente cancerogene e richiedono di essere maneggiate in laboratori di biosicurezza 2 (BSL-2)[22].

Chiari avvertimenti sulla cancerogenicità dei vaccini che contengono DNA arrivano anche da una pubblicazione del Norwegian Biotechnology Advisory Board[23] in cui si tenta di far ordine nella complessa materia delle alterazioni indotte da ingegneria genetica di sintesi e afferma: “(…) le terapie geniche e i vaccini a DNA comporteranno il rischio di sviluppare il cancro o altre malattie come risultato dei geni integrati. I casi di cancro dovuti alla integrazione hanno recentemente comportato l’interruzione di verifiche sulle terapie geniche sugli esseri umani”[24]. Secondo questo rapporto, infatti, quando i vaccini a DNA vengono iniettati nel corpo attraverso una iniezione intramuscolare o altri mezzi, la maggior parte del DNA viene degradato in breve tempo ma una porzione verrà assorbita dalle cellule. Dunque una parte del DNA potrebbe essere trasferito nella linfa e nel sangue e quindi diffondersi nel resto del corpo. La possibile incidentale integrazione nel cromosoma induce effetti imprevedibili ma è certo che, una volta integrato nel cromosoma, il materiale genetico in circolazione nel corpo produrrà modificazioni geneticamente trasmissibili oltre che nuove proprietà fisiologiche per cui sarà possibile parlare di organismi geneticamente modificati per coloro che avranno ricevuto il vaccino. La materia che la Norwegian Biotechnology Advisory Board pone non è di secondaria importanza in quanto la scienza corre a ritmi rapidissimi nel campo delle biotecnologie e le leggi nazionali ed internazionali non stanno al passo. Non si tratta solo di una questione morale (può un essere umano essere ‘programmabile’? Gli esseri umani possono essere OGM? Quanto hanno ereditato dall’eugenetica queste tecnologie?) ma anche socio-economica in quanto è certo che si tratti di terapie sintetiche permesse solo su persone con gravi malattie invalidanti e non su popolazioni intere[25] e i prevedibili effetti avversi che si verificheranno nel medio e lungo termine verranno a minare l’integrità degli esseri umani, la capacità di prendersi cura di se stessi e dei propri cari, di avere un ruolo attivo nella società.

Anche nel corso di uno studio sulle risposte all’HIV è stato notato che il substrato cellulare a base di HeLa utilizzato nella produzione di un vaccino profilattico è stato testato in vivo per il suo potenziale di formazione di tumori, il potenziale oncogeno del suo DNA ad alto peso molecolare e la potenziale presenza di agenti avventizi oncogeni occulti. Una tendenza che si è manifestata nel 50% dei topi sperimentati. Il dato, coerente con quello di un precedente studio dell’FDA, è ritenuto ‘accettabile’[26]. Se il grado di accettabilità del rischio (50%) è opinabile, ciò che emerge è che nel percorso di produzione di queste sostanze è importante ‘un’accurata ottimizzazione del processo di purificazione del prodotto e della sperimentazione preclinica prima di passare alle varie fasi cliniche. La necessità di precauzione è ulteriormente aumentata dal fatto che ad oggi non è stato possibile per le aziende arrivare alla registrazione di vaccini efficaci e sicuri contro il SARS-CoV-1 e la MERS. Inoltre gli animali che hanno ricevuto alcuni tipi di vaccini SARS sperimentali sembrano sviluppare un’infiammazione polmonare più grave quando successivamente infettati dalla Sars rispetto ai non vaccinati.

Motivo per cui è lecito richiedere una maggiore scrupolosità nello studio delle varie fasi del processo di autorizzazione[27].

Fonre: https://www.astrazeneca.com/content/dam/az/PDF/2016/Bioethics_policy.pdf

AstraZeneca fa anche uso di cellule embrionali umane ricavate da feti abortiti nel 1972 e nel 1985, questione che ha dato luogo ad un dibattito sulla immoralità del vaccino e ha spinto alcuni esperti a produrre riflessioni e richiedere al massimo organismo della Chiesa cattolica, la Congregazione per la Dottrina della Fede, di pronunciarsi ufficialmente[28] [29].

È bene rammentare che la genetica di sintesi comporta dei rischi spesso imprevedibili e irreversibili[30]. Eppure la straordinaria corsa agli armamenti genetici prosegue con i suoi fenomeni. Tra questi anche il ‘topo umanizzato’. Un topo ingegnerizzato in modo da produrre proteine umane consentendo studi in vivo sull’uomo senza usare l’uomo. Esistono agenzie in grado di produrre animali umanizzati in base alle richieste del cliente[31] che voglia validare un trattamento medico in fase preclinica.

Si tratta di sostanze che fanno uso della tecnologia Crispr-Cas[32] [33], una ‘forbice genetica’ che consente di tagliare con una certa precisione il gene difettoso o indesiderato. Si tratta, in pratica, di hackerare il genoma e degradare, in questo caso, le sequenze di Sars e Influenza agendo sull’RNA[34].

Nel caso di AstraZeneca e ChAdOx1, ad esempio, il virus è modificato geneticamente in modo che non possa replicarsi nell’uomo. Questo comporta dei processi di laboratorio estremamente accurati e sicuri ma, come si è detto, è possibile che parti di queste sostanze circolino nel corpo. A questo virus modificato sono stati aggiunti geni che producono proteine dal virus del Covid-19, la glicoproteina Spike S che ha la funzione di consentire all’antigene di essere trasportata all’interno delle cellule del sistema immunitario umano. Una terapia che ha mostrato chiari segni di fallimento: gli animali che hanno ricevuto alcuni tipi di vaccini sperimentali contro la SARS hanno sviluppato un’infezione polmonare più grave rispetto ai non vaccinati, quando reinfettati[35].  Il fenomeno del potenziamento della malattia è ben conosciuto[36] e recentemente è stato provato il nesso causale tra l’inoculazione del vaccino AstraZeneca e il fenomeno di ADE[37]. Fatto, questo, che rende ancora più controversa l’autorizzazione fast-track concessa dalle agenzie regolatorie come anche l’abolizione dei test di reinfezione sugli animali mentre la vaccinazione in atto negli esseri umani esporrà inevitabilmente alla reinfezione in quanto la sola proteina spike è in grado di provocare la malattia in quanto si lega alle cellule sane per diffondere l’infezione ma è in grado anche di provocare danni direttamente alle cellule dell’endotelio, il tessuto che riveste i vasi sanguigni, provocando le ormai tristemente famose trombosi[38]. Un recente studio conferma, infatti, che il Covid-19 è principalmente una malattia vascolare[39].

Se non altro perché esistono grandi serbatoi di virus SARS e Cov simili a MERS ‘pronti per l’emergenza negli esseri umani’ (sic!)[40].

Dunque, la straordinaria rapidità con cui è stata approvata la commercializzazione e somministrazione su larga scala di queste sostanze che, in realtà possono essere annoverate tra le terapie geniche, considerate estremamente rischiose e ancora discusse dalla comunità scientifica, ha dell’incredibile.

Come è incredibile la corsa al sovvertimento di qualsiasi diritto fin qui riconosciuto da ogni Costituzione democratica e la forzatura di ogni logica e principio precauzionale. Alla luce delle osservazioni fin qui enucleate (certamente non esaustive, che si completano con ulteriori rimandi e osservazioni ad oggi totalmente ignorate quando non aggredite e ridicolizzate) risulta quanto meno inappropriato l’obbligo vaccinale imposto ai dipendenti dello Stato e ai sanitari e il pressing mediatico monocolore.

Una violenza senza precedenti che scioglie le maglie tessute durante il percorso di Norimberga, ad esempio, contro le aberrazioni degli esperimenti sugli esseri umani condotti durante il secondo conflitto mondiale.

Riflessioni che recentemente hanno interessato anche la produzione di Giorgio Agamben, acclamato filosofo il cui valore è riconosciuto anche al di là dell’Oceano. “Come avviene ogni volta che si istaura un regime dispotico di emergenza e le garanzie costituzionali vengono sospese, il risultato è, come è avvenuto per gli ebrei sotto il fascismo, la discriminazione di una categoria di uomini, che diventano automaticamente cittadini di seconda classe”, dice Agamben[41] notando che al momento il dibattito su efficacia e sicurezza dei vaccini è ancora in corso e tuttavia “(…) coloro che si attengono alla propria libera e fondata convinzione e rifiutano di vaccinarsi verranno esclusi dalla vita sociale. Che il vaccino si trasformi così in una sorta di simbolo politico-religioso volto a creare una discriminazione fra i cittadini (…)” diventa più che uno spauracchio, una triste e dolorosa realtà nel clima da guerra civile che si alimenta della paura e dello smarrimento della gente.

La scienza non è altro che una perversione se non ha come fine ultimo il bene dell’umanità. Lo rammentava il genio di Nikola Tesla e oggi è un monito attuale.

Chiara Madaro

[1] CEPI ha avviato accordi con AstraZeneca/Oxford, Moderna, The University of Queensland/CSL, Clover Biopharmaceuticals, Inovio, Novavax, The University of Hong Kong, Istituto Pasteur, Novavax e SK Bioscience. In: https://cepi.net/news_cepi/321-vaccine-candidates-against-covid-19-now-in-development/ ; https://cepi.net/news_cepi/the-university-of-queensland-cepi-and-csl-partner-to-advance-development-and-manufacture-of-covid-19-vaccine-candidate-2/;

[2] CEPI è stata creata a Davos nel 2015 con il supporto finanziario di Bill&Melinda Gates Foundation, Wellcome, Usaid, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Commissione Europea, Etiopia, Finlandia, Germania, Ungheria, Islanda, Indonesia, Italia, Giappone, Kuwait, Lituania, Lussemburgo, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Panama, Romania, Arabia Saudita, Serbia, Singapore, Svizzera, Repubblica di Corea, Regno Unito,. https://cepi.net/https://www.gatesfoundation.org/How-We-Work/Quick-Links/Grants-Database/Grants/2017/11/OPP1180343
[3] Loretta Bolgan, PhD al Massachusetts General Hospital (Boston). ‘Covid-19, il vaccino’, 22.05.2020 https://www.studiesalute.it/salute

[4] https://www.vaccines.gov/basics/types

[5] https://www.ingegneriabiomedica.org/news/biotech-support/nanotecnologia-mrna-rivoluziona-settore-ingegneria-biomedica/

[6] Mene Pangalos, Vice presidente esecutivo AstraZeneca, ‘Reasearching antibodies to target COVID-19’, 8 aprile 2020, in: https://www.astrazeneca.com/media-centre/articles/2020/researching-antibodies-to-target-covid-19.html

[7] Chiara Madaro, Osservatorio Globalizzazione, ‘Della guerra e di altri demoni’, In: https://www.academia.edu/44460130/Coronavirus_della_guerra_e_di_altri_demoni

[8] Xu Keyue, ‘Wuhan Institute of Virology listed as candidate for Outstanding Science and Technology Achievement Prize of CAS’, 20 giugno 2021, in: https://www.globaltimes.cn/page/202106/1226597.shtml

Il WIV è amministrato dal Chinese Academy of Sciences

[9]Il Vanderbilt University Medical Center riceve fondi dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Canergie: https://medschool.vanderbilt.edu/history/

[10] Open letter to the European Commission and the Parliament:’ No European vaccinal passport’, 2 marzo 2021. In:

https://www.europeanconsumers.it/2021/03/02/6642/

[11] Stefano Della Casa, ‘Le cellule eterne di Henrietta Lacks’, 15 dicembre 2020. In: https://wonderwhy.it/le-cellule-eterne-di-henrietta-lacks/

[12] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21300110/

[13] https://www.sciencenews.org/article/coronavirus-covid19-vaccine-ethical-issues

[14] Inoltre è in fase di sperimentazione il va

Anche questo vaccino fa uso di un virus (ChAdOx1ccino ‘italiano’ ChAdOx1 nCov-19. Anche questa sostanza è prodotta dal Jenner Institute di Oxford ma con la collaborazione dell’italiana Irbm Science Park. In tutto e per tutto assimilabile al vaccino AstraZeneca: ancora una volta si tratta di vaccino a vettore vivo attenuato a DNA ricombinante. Il nome deriva dalle tre parole Chimpanzee, Adenoviral e Oxford.
) che è una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus) da scimpanzè. Il virus è geneticamente modificato in modo che non possa svilupparsi nell’uomo. A questo virus sono stati aggiunti dei geni che producono proteine dal virus COVID-19 (Sars-CoV-2) chiamate glicoproteina Spike (S), che svolgono un ruolo essenziale nel percorso di infezione del virus Sars-CoV-2 in quanto consentono all’antigene della proteina Spike di essere trasportata all’interno delle cellule del sistema immunitario umano.

[15] Nella lotta contro il cancro si teta proprio di inibire la telomerasi allo scopo di fermare la proliferazione delle cellule tumorali.

[16] Stefano Della Casa, ‘Le cellule eterne di Henrietta Lacks’, 15 dicembre 2020. In: https://wonderwhy.it/le-cellule-eterne-di-henrietta-lacks/
[17] Science ritiene che circa  5.800 articoli scritti su 1.182 riviste scientifiche potrebbero aver confuso cellule HeLa con HEp-2; 1.336 articoli in 271 riviste hanno confuso HeLa con INT407. Questi articoli, a loro volta, sono stati citati in oltre 7.000 riviste per 214.000 volte. In: Ivan Oransky e Adam Marcus, ‘Thousands of studies used the wrong cells, and journals are doing nothing’, 21 luglio 2016, https://www.statnews.com/2016/07/21/studies-wrong-cells/

[18] Jill Neimark, Science, ‘Line of attack’, 27 febbraio 2015, Vol. 347, Issue 6225, pp. 938-940
DOI: 10.1126/science.347.6225.938 https://science.sciencemag.org/content/347/6225/938

[19] Peng ZhouXing-Lou YangXian-Guang WangBen HuLei ZhangWei ZhangHao-Rui SiYan ZhuBei LiChao-Lin HuangHui-Dong ChenJing ChenYun LuoHua GuoRen-Di JiangMei-Qin LiuYing ChenXu-Rui ShenXi WangXiao-Shuang ZhengKai ZhaoQuan-Jiao ChenFei DengLin-Lin LiuBing YanFa-Xian ZhanYan-Yi WangGeng-Fu Xiao & Zheng-Li Shi, ‘A Pneumonia outbreak associated with a new coronavirus of probable bat origin’, Nature 579, 270-273 (2020). https://doi.org/10.1038/s41586-020-2012-7, 20 gennaio 2020. In: https://www.nature.com/articles/s41586-020-2012-7

[20] Appare curioso che in questo studio compare il nome della ‘bat woman’, Zeng-Li Shi, la scienziata che insieme a Ralph Baric ha condotto uno studio sino-atlantico I cui risultati sono stati pubblicati nel 2015 (Vineet D Menachery , Boyd L Yount, Jr , Kari Debbink , Sudhakar Agnihothram , Lisa E Gralinski , Jessica A Plante , Rachel L Graham , Trevor Scobey , Xing-Yi Ge , Eric F. Donaldson , Scott H Randell , Antonio Lanzavecchia , Wayne A Marasco , Zhengli-Li Shi , Ralph S Baric , ‘A SARS-like cluster of circulating bat coronaviruses shows potential for human emergence’, Nat Med . 2015; 21 (12): 1508–1513; 9 novembre 2015 Doi:  10.1038 / nm.3985).

In base a questo studio sappiamo che agli scienziati non bastava conoscere i dati relativi alle sequenze genetiche ‘per identificare e prepararsi a futuri virus prepandemici’. Pertanto, allo scopo di esaminare il potenziale emergenziale cioè fino a che punto i CoV in circolazione siano in grado di infettare gli esseri umani, i ricercatori affermano di aver costruito un virus chimerico che codifica una nuova proteina zoonotica dalla sequenza RsSHC014-CoV che è stata isolata dai pipistrelli dal naso a ferro di cavallo cinesi. Il virus ibrido ha permesso, così, di comprendere che la spike protein, la proteina di superficie chiamata SHC014 è in grado di causare malattie indipendentemente da altre mutazioni adattive. In pratica la proteina SHC014 è in grado di mediare l’infezione da CoV nelle cellule primarie delle vie aeree umane e in vivo. In sostanza, i ricercatori guidati da Zeng-Li Shi hanno hackerato il sistema genetico umano per fare in modo che un Coronavirus estratto da una specie di pipistrello fosse capace di infettare cellule umane (cosa che in natura non avveniva), per studiarne il ‘potenziale emergenziale’. A distanza di alcuni anni e dopo la diffusione della pandemia, la stessa scienziata pubblica uno studio in cui viene notata l’incapacità del virus di infettare cellule umane (HeLa) e forza nuovamente il sistema offrendo al virus SARS-CoV-2 la chiave per entrare nelle cellule umane.

[21] Noel Jackson, ‘Vessels for Collective Progress: l’uso delle cellule HeLa nella ricerca COVID-19’, 4 settembre 2020, In: https://sitn.hms.harvard.edu/flash/2020/vessels-for-collective-progress-the-use-of-hela-cells-in-covid-19-research/

[22] https://biosafety.wsu.edu/hela-cell-lines/

[23] The Norwegian Biotechnology Advisory Board, ‘Regulation of DNA vaccines and gene therapy on animals’, 24 marzo 2003

[24] The Norwegian Biotechnology Advisory Board, ‘Regulation of DNA vaccines and gene therapy on animals’, 24 marzo 2003, pg 14

[25] The Norwegian Biotechnology Advisory Board, ‘Regulation of DNA vaccines and gene therapy on animals’, 24 marzo 2003

[26] Tatalick LM, Gerard CJ, Takeya R, Price DN, Thorne BA, Wyatt LM, Anklesaria P. Safety characterization of HeLa-based cell substrates used in the manufacture of a recombinant adeno-associated virus-HIV vaccine. Vaccine. 2005 Apr 8;23(20):2628-38. doi: 10.1016/j.vaccine.2004.11.027. PMID: 15780446. In: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15780446/

[27] Loretta Bolgan, PhD al Massachusetts General Hospital (Boston). ‘Covid-19, il vaccino’, pg 76,22.05.2020 https://www.studiesalute.it/salute

[28] Mauro Leonardi, ‘Il dibattito sull’immoralità del vaccino’, 29 dicembre 2020. In: https://www.agi.it/blog-italia/idee/post/2020-12-29/vaccino-feti-umani-10843893/

[29] La Congregazione per la Dottrina della Fede pubblica in data 21 dicembre 2020 una nota a favore del vaccino precisando che non si tratta in alcun modo di una forma di legittimazione dell’aborto. La nota ha ricevuto approvazione dal Papa Francesco I. La giustificazione risiede nello ‘stato di necessità’ e la mancanza di alternative eticamente ineccepibili. Un tradimento per alcuni osservatori i quali notano la gravità di una interpretazione dei fatti che non tiene conto delle forti pressioni riguardanti questo tipo di terapia che, di fatto, fanno dell’organismo umano l’ultima frontiera esplorabile e depredabile. In: https://www.filodiritto.com/vaccino-e-feti-abortiti-il-tradimento-del-vaticano

[30] Satyajit Patra, American International Medical University, ‘Human Social, and Environmental Impacts of Human Genetic Engineering’, Journal of biomedical Science, J Biomedical Sci. 2015, 4: 2. doi: 10.4172 / 2254-609X.100014 https://www.jbiomeds.com/biomedical-sciences/human-social-and-environmental-impacts-of-human-genetic-engineering.php?aid=7264

[31] https://www.ozgene.com/services/humanized-mice

[32] https://bioengineering.stanford.edu/research-impact/prevent-covid-19/new-genetic-method-using-crispr-eliminate-covid-19-virus-genomes

[33] CRISPR è acronimo di Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, sono una serie di segmenti di DNA contenenti una ripetizione di sequenze nei batteri. La versione CRISPR/Cas9 del sistema viene usata per modificare in maniera permanente i geni di diversi tipi di organismo. Tra le funzioni più importanti dell’enzima Cas9 vi è il riconoscimento della struttura estranea da tagliare. Questa struttura può essere il genoma di un patogeno che sta infettando il batterio. Modificando Cas9 è possibile ‘vaccinare’ il batterio contro un’infezione di batteriofagi. All’interno dei Crispr  possono essere presenti degli spaziatori, piccole sequenze di DNA che in passato hanno tentato di attaccare la cellula, fatto che ha suggerito un ruolo di immunità adattiva e riconoscimento degli attacchi di virus esogeni da parte del Crispr. L’ipotesi è stata confermata nel 2007. Con il sistema Crispr/Cas9 è possibile modificare anche cellule umane.

[34] TimothyR. Abbott , Girija Dhamdhere , Yanxia Liu , Xueqiu Lin , Laine Goudy , Leiping Zeng , Augustine Chemparathy , Stephen Chmura , Nicholas S. Heaton , Robert Debs , Tara Pande , Drew Endy , Marie La Russa , David B. Lewis , Lei S. Qi, ‘Development of CRISPR as a prophylactic strategy to combat novel coronavirus and influenza’, 14 marzo 2020 doi: https://doi.org/10.1101/2020.03.13.991307 in: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.03.13.991307v1.full

[35] Vineet D Menachery , Boyd L Yount, Jr , Kari Debbink , Sudhakar Agnihothram , Lisa E Gralinski , Jessica A Plante , Rachel L Graham , Trevor Scobey , Xing-Yi Ge , Eric F. Donaldson , Scott H Randell , Antonio Lanzavecchia , Wayne A Marasco , Zhengli-Li Shi , Ralph S Baric , ‘A SARS-like cluster of circulating bat coronaviruses shows potential for human emergence’, Nat Med . 2015; 21 (12): 1508–1513; 9 novembre 2015 Doi:  10.1038 / nm.3985

[35] Dipartimento di Epidemiologia, School of Public Health, Università del North Carolina, Chapel Hill

[36] Francesco Negro, ‘Is antibody-dependent enhancement playing a role in COVID 19 pathogenesis?’, 16 aprile 2020, DOI: 10.4414/smw.2020.20249 In: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32298458/

[37] Quotidianosanità.it, ‘Morte sospetta dopo vaccino AstraZeneca. La Procura di Siracusa chiarisce le cause del decesso del militare Paternò: “C’è stata una risposta infiammatoria esagerata perchè era positivo asintomatico senza saperlo”, 27 maggio 2021

 https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=95896

[38] Francesco Capo, ‘La proteina Spike da sola causa la malattia. Lo studio cinese ed americano’, 13 maggio 2021, Byoblu.it,  in: https://www.byoblu.com/2021/05/13/la-proteina-spike-da-sola-causa-la-malattia-lo-studio-cinese-e-americano/

[39] Yuyang Lei, Jiao Zhang, Cara R. Schiavon, Ming He, Lili Chen, Hui Shen, Yichi Zhang, Qian Yin, Yoshitake Cho, Leonardo Andrade, Gerald S. Shadel, Mark Hepokosk

i, Ting Lei, Hongliang Wang, Jin Zhang, Jason X.-J. Yuan, Atul Malhotra, Uri Manor, Shengpeng Wang, Zu-Yi Yuan, Jo

hn Y-J. Shyy, ‘SARS-CoV-2 Spike Protein Impairs Endothelial Function via Downregulation of ACE 2’, Originally published31 Mar 2021 https://doi.org/10.1161/CIRCRESAHA.121.318902 Circulation Research. 2021;128:1323–1326 ; in: https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCRESAHA.121.318902

[40] Paul-Henri Lambert, Donna M. AmbrosinoScarica l'elenco dei dirigenti, Ralph S. Baricì, Steven B. BlackRobert T. ChenCornelia L. Dekker, Arnaud M. DidierlaurentBarney S. GrahamSamantha D. MartinDeborah C. MolrineStanley PerlmanPhilip A. Picard-FraserAndrew J. PollardChuan QinKanta Subbarao e Jakob P. Cramer,"  Consensus summary report for CEPI / BC March 12-13, 2020 meeting: Assessment of risk of disease enhancement with COVID-19 vaccines ', 25 maggio 2020, Two:   10.1016 / j.vaccine.2020.05.064 . In: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7247514/

[41] Giorgio Agamben, ‘Cittadini di seconda classe’, 16 luglio 2021, Quodlibet.it in: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-cittadini-di-seconda-classe
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