Analisi dei dati ufficiali relativi a COVID-19 al 12 marzo 2021: il peggio è passato anche secondo i dati ufficiali

Analisi dei dati ufficiali relativi a COVID-19 al 12 marzo 2021: il peggio è passato anche secondo i dati ufficiali

Nello studio delle malattie epidemiche una delle basi per le valutazioni della pericolosità di un evento virale è nella sua mortalità e nella percentuale di casi gravi sul totale dei contagiati. Purtroppo i dati italiani relativi all’epidemia di COVID-19, come quella di altri paesi, sono scarsamente attendibili a causa della nota immissione di dati relativi a morti per altre cause, ma positivi al virus. Tuttavia hanno una loro validità ufficiale e quindi sono quelli che prenderemo in considerazione pur confermando i già evidenziati dubbi sulla loro fallacità.

Ricordiamo che secondo i tamponi (naturalmente anch’essi fallaci[1]) più del 7 % della popolazione sarebbe entrata in contatto con il virus. E quindi è stato facile in certi periodi morire di morte naturale o per altre cause, ma positivi al virus.

Dai dati ISS al 1 marzo si sa che l’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni (mediana 83, range 0-109, Range InterQuartile – IQR 75-88). Le donne decedute sono 42.191 (43,9%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 83 anni – pazienti con infezione 48 anni)[2]. Situazione che non si è modificata nel tempo. Ricordiamo che la speranza di vita in Italia è di 83.2 anni, quindi nell’ambito della mediana dei dati ISS. Solo il 3 % dei deceduti non presentava patologie pregresse, il 66 % aveva 3 o più patologie (figura 1).

Figura. 1. Età media dei deceduti CON COVID19.

Sempre sulla base dei dati ufficiali al 12 marzo rapportando il numero di decessi per giorno al numero giornaliero di contagiati (secondo i dati ufficiali pubblicati da ISS e Ministero della Salute) la curva epidemica mostra un picco a marzo aprile a la totale ininfluenza dei lockdown (fig. 2).

 

   Figura 2. Rapporto tra decessi CON COVID19 e casi attivi

Secondo questo rapporto (ovvio ma ben poco mostrato al pubblico) l’attuale mortalità del virus si aggira attorno allo 0.07 %.

La curva non ha un andamento particolarmente dissimile da quella che si ottiene dividendo il numero di decessi giornalieri al numero di tamponi e dimostra come l’eventuale apice della mortalità si sia concentrato tra febbraio e aprile (fig.3).

 

Figura 3. Rapporto tra decessi e persone testate per giorno.

 

In entrambi i casi la seconda ondata appare estremamente ridimensionata. Emerge solo tagliando la testa iniziale. Ma si sta comunque di una mortalità rapportata ai test sempre inferiore allo 0.1% (fig. 4).

Figura 4. Rapporto tra decessi e tamponi per giorno dal 1 maggio al 2020 al 12 marzo 2021.

Per studiare l’andamento di un evento è utile anche rapportare tra loro le progressioni dei decessi con la progressione dei casi. La curva che si ottiene è tipicamente a campana con una tipica e modesta coda. Gli ultimi due grafici lasciano intuire il progredire dell’immunità di massa. Inoltre si osserva l’assoluta ininfluenza sulla progressione del virus sia delle aperture estive che delle chiusure scolastiche (figura 5).

 

 Figura 5. Rapporto tra numero cumulato di morti e numero cumulato di casi

 

A fare particolarmente impressione sull’opinione pubblica sono i casi gravi (ICU, Intensive Care Unit in gergo tecnico). Anche l’andamento di questo dato rapportato ai casi attivi o al numero di tamponi fornisce informazioni analoghe alle precedenti (fig. 6-9).

 

                                                                          Figura 6. Rapporto (%) tra Pazienti in cura intensiva e casi attivi per giorno (25/02/2020-12/03/2021)

Tagliando il picco iniziale (fig. 7) la situazione non cambia sostanzialmente e la seconda ondata è fortemente ridimensionata correlandosi quasi perfettamente al rapporto tra casi gravi giornalieri e numero di test effettuati (fig. 8-9). Per altro la seconda ondata può anche essere riferita all’aumento dei monitoraggi sulla popolazione.

                                                                      Figura 7. Rapporto (%) tra Pazienti in terapia intensiva (ICU) e casi attivi per giorno (01/05/2020-12/03/2021)

 

 

                                                           Figura 8. Rapporto tra Pazienti in terapia intensiva (ICU) e numero di test giornalieri (26/02/2020-12/03/2020)

Figura 9. Rapporto tra Pazienti in terapia intensiva (ICU) e numero di test giornalieri (01/05/2020-12/03/2021)

Rapportando il numero di ricoverati nelle strutture sanitarie al numero totale di tamponi giornalieri emerge più significativamente la seconda ondata, ma si vede come un massimo si sia raggiunto a dicembre e da allora vi è stato un notevole decremento (figura 10).

Figura 10. Rapporto tra numero di ricoverati e numero di persone testate per giorno.

Si evidenzia in modo evidente, anche utilizzando i fallaci dati ufficiali, la diffusione spontanea dell’immunità di gregge, che a sua volta è correlabile alla fretta con cui si vuole imporre i vaccini alla popolazione in assenza di un’opportuna diffusione di dati sostanzialmente tranquillizzanti per la stragrande maggioranza di essa.

Al 12 marzo 2021 la mortalità rapportata al numero dei testati è 0.0009 % mentre per gli ICU si tratta dello 0.007 %. Il rapporto tra casi e tamponi totali è 7.2 % che corrisponderebbe a più di 4 milioni di contagiati stimabili sul totale della popolazione. Quindi è impossibile per la maggior parte della popolazione, soprattutto nelle grandi città e usando mezzi pubblici urbani, non esserci entrata in contatto. Per cui la mortalità del 2.4 % calcolata sul numero di casi registrati se rapportata al numero di abitanti totali della popolazione italiana rappresenta lo 0,002 %, al netto di quanto detto in introduzione relativamente allo stato sanitario ed età dei decessi attribuiti a Sars-COV-2.

La possibilità di entrare in contatto con il virus è molto elevata, ma le misure prese non sembrano interferire con il suo andamento. Un buon addestramento del sistema immunitario[3] e cure appropriate[4] sono la base principale per un buon rapporto con il Viroma in questo come in molti altri casi.

Non vi è motivo di alterare il proprio sistema immunitario in modo artificiale, ma di rispettare le normali profilassi di igiene (in particolare negli ambiti ospedalieri) e buona gestione del proprio organismo e della propria psiche.

Fonti dei dati

Sorveglianza integrata COVID-19: i principali dati nazionali. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati

COVID-19. schede riepilogative. https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/tree/master/schede-riepilogative 

Covid-19 – Situazione in Italia. http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?area=nuovoCoronavirus&id=5351&lingua=italiano&menu=vuoto

Note

[1] E NON SE NE PARLA: TAMPONI FALLACI MAI VALIDATI E SOPRATTUTTO NON DIAGNOSTICI https://www.flipnews.org/component/k2/e-non-se-ne-parla-tamponi-fallaci-mai-validati-e-soprattutto-non-diagnostici.html; Il disastro del Corman Drosten mette la parola fine alla pantomima del Covid 19. https://titanicitalia.blogspot.com/2020/12/il-disastro-del-corman-drosten-mette-la.html

[2] https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_1_marzo_2021.pdf

[3] Loretta Bolgan. L’approccio della medicina funzionale al COVID-19. PREVENZIONE E CURA COVID-19_SANIFICAZIONE AMBIENTE_Bolgan

[4] Loretta Bolgan. Prevenzione e cura con le piante medicinali. Prevenzione e cura con le piante medicinali_Bolgan

Per leggere tutti i contributi di European Consumers sul Covid-19: https://www.europeanconsumers.it/tag/covid-19/

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1 commento

  1. Raffaele Cavaliere

    Complimenti per l’esposizione chiara comprensibile per chiunque

    Rispondi

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